“In pochissimo tempo ci siamo resi conto che le sere in cui non avevamo altra scelta che mandar via fino a 100 persone si facevano sempre più frequenti. È per questo motivo che nasce il secondo spazio di Brucio, questa volta fuori dal centro. Così da accontentare tutti i nostri clienti, senza riserve” spiega Antonio Scorzafava l’ideatore di Brucio.
Così in Via degli Stradivari, in zona Testaccio, prende vita il nuovo locale di ben 400 metri quadrati, con grandi vetrine ad angolo, divisi tra pizzeria e laboratorio per la produzione e la preparazione. In tutto ci sono 50 coperti esterni e 80 invece nello spazio interno con, in fondo alla sala, la pizzeria a vista.
La pizza contemporanea non è né romana né napoletana. “Ha un alveolo molto pronunciato, ma un impasto molto sottile al centro” dice il pizzaiolo Alessandro Avato.
Da Brucio l’impasto raggiunge le 30 ore di maturazione in massa (72% di idratazione) ed è un mix di farine umbre bio dell’azienda Fagioli.
Nel menu sono presenti le pizze classiche: Margherita, Bufala, Diavola, Capricciosa, Marinara, Patate e Salsiccia; Broccoletti e Salsiccia, Boscaiola. Poi quelle romane, Carbonara e Amatriciana. E infine le gourmet: Vichyssoise e cavolo nero; Zucca e ciauscolo; Anatra e cardamomo; Spigola, porcini e tartufo.
Brucio propone anche gli Spicchi di pizza al padellino (preparati con un pre impasto biga a 18 gradi per 18 ore), portando a tavola abbinamenti audaci come Castagne, coniglio e polenta; Trippa alla romana; Zucca, cardoncelli e melograno. Sono firmati dal pizzaiolo Alessandro e del cuoco Giorgio Faga.
Per quanto riguarda i fritti, troviamo i Conetti di pizza fritta ripieni con Broccoli e salsiccia, Margherita o Trippa; supplì e crocchetta di patate.
Il progetto vede coinvolti Antonio Scorzafava, Alessandro Nanni, Giorgio Vergari, Giorgio Faga e Alessandro Avato.