La storia di questo vivace ristorante/osteria di cucina giudaico romanesca inizia tanti anni fa, dopo il primo conflitto mondiale. In quegli anni Luigi Ceccarelli, detto “Giggetto”, e sua moglie Ines acquistarono una vecchia osteria per intraprendere l’attività di ristoratori, che iniziò precisamente nel 1923.
La sora Ines cucinava dei carciofi fritti deliziosi e di lì a poco riuscì a conquistare i palati dei clienti. I piatti tipici romani e il vino di Frascati riscossero un grande successo. Dopo 100 anni dalla sua apertura questo ristorante è ancora conosciuto per i carciofi alla giudia e le ricette tipiche romane.
Inoltre, si trova in una zona di Roma ricca di storia, dove un tempo sorgeva il tempio di Giunone. I portici, invece, vennero dedicati dall’Imperatore Augusto a sua sorella Ottavia, correva l’anno 32 a.C. quando i portici ed i templi furono interamente ricostruiti.
Successivamente il portico segnava i confini della zona da cui gli ebrei non potevano uscire di notte. Alla sinistra di esso si può visitare la Fondazione Museo della Shoah, creata per mantenere viva la memoria della tragedia.
Ma non è finita qui, in questa zona si vendeva anche il pesce all’asta.
Il ristorante Giggetto nel ghetto
Oggi, 23 ottobre 2023, Giggetto festeggia i suoi 100 anni con un brindisi dalle 18. Il menu, oltre ai famosi carciofi, propone fiori di zucca, filetti di baccalà, pastasciutta, gnocchi alla romana, bucatini all’amatriciana, la pagliata, ma anche il pesce del Lazio.
Il ristorante su Google supera le 3mila recensioni. Tra i commenti, ad esempio, c’è chi ama la carbonara, chi la gentilezza dei gestori, altri apprezzano i tonnarelli cacio e pepe, la crostata di visciole e la possibilità di mangiare all’aperto.
È un posto tradizionale immerso in un contesto suggestivo della capitale, che merita una visita per scoprire da vicino un pezzetto di storia della Città Eterna.
Dove: Via del Portico d’Ottavia, 21/a, 00186 Roma.