Ultimamente alcune notizie hanno come protagonisti gli squali, gli animali più temuti del mare. Qualche giorno fa a Miami Beach uno squalo nuotava accanto alle persone. Sempre in Florida, a Perdido Key, la stessa scena a inizio luglio. E ora sulla costa catalana. Dopo che la loro presenza ha costretto a chiudere diverse spiagge a Tarragona qualche giorno fa, l’evento si è ripetuto a Port de la Selva e Begur.
Lunedì scorso la presenza di due squali ha costretto ad evacuare la spiaggia di Port de la Selva dopo che due esemplari di verdesca sono stati avvistati in un paio di occasioni. L’altro ieri, la spiaggia di Sa Riera a Begur (Baix Empordà) è stata chiusa dal tramonto di mercoledì fino alle 11 di giovedì mattina a causa della nuova comparsa di due squali azzurri di circa due metri di lunghezza. Una settimana prima, una coppia di questa specie di squali era stata avvistata anche a Portbou.
Gli avvistamenti quest’estate in Italia
In Italia quest’estate a Livorno è stato avvistato uno squalo lungo circa 3 metri, un altro lungo circa due metri è stato visto a due passi dalla riva in Sardegna e altri avvistamenti ci sono stati a Messina, Palermo, Capri, Ischia, Procida e nella zona del Salento in Puglia. “Nelle nostre acque incontrare una verdesca è senz’altro più frequente”, sono le parole del biologo della pesca Fabrizio Serena che si possono leggere su Livorno Today. Ma quello di Livorno potrebbe essere stato un Mako, specie pericolosa per l’uomo al contrario della verdesca che attacca solo se si creano situazioni particolari ed è pressoché inoffensiva.
La ragione dell’aumento delle segnalazioni di avvistamenti potrebbe essere collegata alla ricerca del cibo e al cambiamento climatico. Anche se gli squali della Florida potrebbero consumare inconsapevolmente cocaina e altre droghe scaricate in mare dai trafficanti di droga, secondo LiveScience. Questo porterebbe a iperattività, aggressività o ad altri effetti molto negativi.
Gli avvistamenti di squali nel Lazio
Qualche settimana fa sul web è diventato virale il video di uno squalo ad Ostia, ma in realtà sembra si trattasse di un pesce Luna. Anche se ad Ostia ci sono gli squali. Su Il Messaggero possiamo leggere le parole della biologa marina e presidente dell’associazione ‘sotto al mare‘ di Ostia Lisa Stanzani: “Gli squali ci sono e ci devono essere. Sono animali importanti per l’equilibro dell’ecosistema“. “La specie più comune che incontriamo — continua Stanzani — sono le verdesche. Non attaccano, mangiano pesci. Raggiungono anche i 3 metri di lunghezza. Certo, non poco. Ma non si cibano di noi uomini. L’ultimo caso di un attacco di uno squalo in Italia risale a 30 anni fa.”
Benché facciano tanta paura e l’incontro con uno squalo non vorrebbe farlo nessuno, statisticamente gli squali provocano mediamente circa 10 morti l’anno, molti meno di altri animali reputati poco pericolosi, come i calabroni ad esempio.