
Nel quartiere Portuense
Pochi sanno che a Roma si trova un cimitero per animali domestici. L’idea nacque ai tempi di Benito Mussolini che ordinò di seppellire la gallina con cui giocavano i suoi figli. Il giardino privato, che esiste ormai da un secolo, viene gestito da Luigi Molon, figlio del veterinario di Mussolini. E ora conta circa un migliaio di animali sepolti, tra scimmie, cavalli, cani, gatti, criceti, pappagalli e papere.
Il cimitero consente ai padroni di far visita agli animali defunti. Tante sono le dediche che vengono lasciate: “Nessuno muore in terra se vive nel cuore di chi resta” o “Sei stato il mio primo animale, mi ricordo sempre di te“. Qui sono stati sepolti anche gli animali di persone famose: i gatti di Anna Magnani, il barboncino di Brigitte Bardot e tanti altri.
Dato che lo spazio è ridotto, i posti liberi in via dell’Imbrecciato non sono molti. Nel frattempo non dovrebbe mancare tanto all’approvazione della legge regionale per la creazione di cimiteri per gli animali d’affezione. Così Casa Rosa non sarà più l’unico cimitero in città, ma rimarrà comunque il più antico.
E per quanto riguarda gli ospedali?
Attualmente a Roma ci sono molte cliniche veterinarie aperte h24 con il servizio di pronto soccorso dove i costi non sono bassi se succede un imprevisto al nostro amico peloso. Lo scorso anno si diffuse la notizia dell’apertura a Roma del primo ospedale veterinario gratuito d’Italia.
L’ospedale pubblico per animali dovrebbe nascere accanto al canile della Muratella, rifugio romano per i cani abbandonati. Secondo quanto comunicato nel 2022 dall’assessorato all’Ambiente, saranno stanziati 150mila euro iniziali per poi arrivare a un totale complessivo che si aggira attorno ai 3,5 milioni di euro.
Vi riportiamo le parole del sindaco Gualtieri: “Il nuovo servizio, che occuperà spazi attualmente non utilizzati, prevederà tra le altre cose, un pronto soccorso attivo H24 – si legge nel post di Facebook – , una dotazione di strumenti all’avanguardia, laboratori di diagnostica e analisi, sala gessi, due sale operatorie, un locale per la degenza post-chirurgica e per la terapia intensiva. È prevista, inoltre, un’area da utilizzare in caso di necessario isolamento di cani con malattie trasmissibili“.