La storia dei biscotti Gentilini
Pietro Gentilini, dopo un’esperienza formativa in America Latina, torna a Roma con l’obiettivo di creare un’attività tutta sua. Sceglie proprio l’Esquilino, il quartiere più popoloso, per aprire il suo negozio di generi alimentari con forno. Era il 1890. Pietro sfornava diversi biscotti, tra cui gli Osvego, prendendo ispirazione dalla ricetta anglosassone. L’obiettivo era riadattare il prodotto al gusto italiano, bastavano pochi ingredienti di qualità come farina, burro, malto d’orzo e miele.
Dopo un successo iniziale, grazie anche alla strategia di marketing utilizzata e alla qualità del prodotto, i negozi aumentano e nel 1906 viene aperto il primo stabilimento di produzione in Via Novara, a pochi passi da Porta Pia. Nel 1911 Pietro Gentilini viene nominato Cavaliere dell’ordine della Corona d’Italia e nello stesso anno nasce il figlio Ettore.
Le tipologie di biscotti prodotti a quei tempi sono 34 e si iniziano a produrre anche i dolci delle festività come il panettone e il torrone. Nasce anche il mitico treno Gentilini composto da biscotti che portano il nome delle capitali europee.
Il periodo della guerra e quello del dopoguerra
Durante la guerra lo stabilimento viene dichiarato ausiliario alla produzione bellica. Una volta terminato il conflitto, riprende la sua attività con al comando Ettore. Negli anni successivi i dipendenti aumentano e vengono create le Margherite. Nel 1958 viene aperto lo stabilimento sulla Tiburtina e i biscotti Gentilini si trovano in tanti negozi della città per poi approdare nei supermercati (negli anni 60).
Nel 1998 Paolo Gentilini, attuale presidente e amministratore delegato, viene nominato Presidente della Fabbrica Biscotti P. Gentilini. Nel 2020 questi biscotti hanno compiuto 130 anni! L’azienda romana ha in serbo altre sorprese…
L’avvento del biscotto gelato
In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, Paolo Gentilini rivela che sono alle battute conclusive di una discussione con player del settore per lanciare nell’estate 2024 biscotti-gelato. C’è anche il desiderio di lavorare con le gelaterie artigianali che usano già i biscotti Gentilini per creare i loro gusti.
I Gentilini all’estero
Sempre nell’intervista del Corriere della Sera, Gentilini rivela che mirano a raddoppiare il mercato internazionale a una quota del 10%, sviluppando di più il Nord America, e Paesi come Regno Unito, Svizzera e Austria. Specie in America dove già sono distribuiti da Eataly, funzionano bene gli amaretti e i cantuccini, ai quali vogliono dedicare una linea di produzione.
E per quanto riguarda l’Italia, il figlio del presidente lavora a Milano e potrebbe partire da lì per sviluppare il mercato dei biscotti “romani” anche al Nord del Paese.