La Via Appia, conosciuta come “Regina Viarum” (Regina delle strade), è stata ufficialmente candidata alla Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO per il 2024.
La candidatura della Regina Viarum
Il processo di candidatura della Via Appia è stato lungo. Nel settembre 2020 sono iniziati i sopralluoghi per individuare i tratti più meritevoli di attenzione, e dal 2022 è stata avviata una sinergia tra vari enti, tra cui il Ministero della Cultura (MiC), la Sovrintendenza Capitolina, 13 città metropolitane, 14 enti parco e numerose associazioni. Ad ottobre dello stesso anno è stata formalizzata la candidatura.
La Via Appia è stata la prima delle grandi strade che attraversavano l’Impero Romano, costruita con tecniche ingegneristiche innovative per l’epoca. La sua costruzione iniziò nel 312 a.C. per volere del censore Appio Claudio Cieco. La strada collegava Roma a Brindisi, passando per importanti città come Capua e Benevento, e facilitava il movimento delle legioni romane, il commercio e la comunicazione tra le diverse parti dell’impero.
La Via Appia è una testimonianza eccezionale di una tradizione culturale, essendo un modello delle “viae publicae” che contribuirono alla diffusione della civiltà urbana e all’unificazione culturale del mondo romano. La “Regina Viarum” non è solo una strada antica, ma un simbolo della grandezza e dell’ingegnosità dell’Impero Romano, un percorso che ha unito popoli e culture e che continua a essere un punto di riferimento per la storia e l’archeologia mondiale.
Aspettative
La decisione finale dell’UNESCO è attesa per luglio 2024, durante la sessione estiva del Comitato del Patrimonio Mondiale che si terrà a New Delhi. Se la candidatura sarà accettata, la Via Appia diventerà il sessantesimo sito italiano a essere inserito nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, un riconoscimento che contribuirà a valorizzare ulteriormente questo straordinario itinerario storico e culturale.