Tutti i palazzi in stile Liberty a Roma che non puoi farti scappare
A Roma ci sono molti edifici in stile Art Nouveau, soprattutto nel quartiere Nomentano. Nel centro storico della città potrete ammirare palazzi bizzarri con balconi ornati in ferro battuto.
All’inizio del Novecento la rampante borghesia commissionò a famosi architetti – come Gino Coppedè – una serie di edifici proprio di questo stile. Il Liberty prende le distanze dallo stile della classe dirigente di un tempo e rappresenta la nuova borghesia emergente: imprenditori e famiglie di industriali. Parliamo di uno stile scelto dall’alta borghesia per le sue proprietà che si differenzia da quello neoclassico e barocco.
Ovviamente gli edifici in città sono tantissimi, ma cerchiamo di elencare quelli più belli. Li conoscete?
1. I Villini delle Fate – Quartiere Coppedè
Nel cuore del quartiere Coppedè troviamo i Villini delle Fate, un nome che fa già sognare. I Villini delle Fate sono un gruppo di villini a tre piani. Il complesso è stato realizzato dall’architetto Gino Coppedè tra il 1920 e il 1927 e le decorazioni sulle facciate sono un omaggio a tre splendide città: Roma, Venezia e Firenze (città natale di Coppedè). Su via Aterno potrete leggere infatti la scritta “Fiorenza bella”.
Una curiosità riguarda proprio il nome. Se prestate attenzione, sul pavimento dell’ingresso da Piazza Mincio c’è un mosaico rotondo in cui sono rappresentate le tre fate in abiti romani antichi: Neme, Melete, Aede.
Dove: Piazza Mincio, 3, Roma.
2. La Casina delle Civette – Quartiere V Nomentano
La Casina delle Civette diventa tale solo nel 1916, prima era un rifugio del principe Alessandro Torlonia. La Capanna Svizzera, così si chiamava, venne realizzata dall’architetto paesaggista Giuseppe Jappelli nel 1840. Nascosta da una collinetta artificiale al lato di Villa Torlonia, la casa venne successivamente trasformata in una grande e confortevole residenza per opera dell’architetto Enrico Gennari nel 1908 (Villaggio Medioevale).
Nel 1916 vennero poi aggiunte due civette stilizzate nella vetrata di Duilio Cambellotti e nel 1917 la Casina divenne in stile Liberty grazie alle decorazioni dell’architetto Vincenzo Fasolo. Oggi la Casina delle Civette è un museo, proprietà del Comune di Roma.
Dove: Via Nomentana, 70, Roma.
3. Teatro Ambra Jovinelli – Esquilino
Inaugurato a Roma il 3 Marzo del 1909, il Teatro Jovinelli (così si chiamava un tempo) è un edificio in stile liberty destinato principalmente alle commedie teatrali.
L’impresario teatrale Giuseppe Jovinelli volle costruire in città un teatro di varietà elegante e dal volto lussuoso. Il 3 Marzo del 1909, dopo tre anni di lavori, venne quindi presentato ai cittadini un teatro moderno dotato di sistema di riscaldamento.
Dove: Via Guglielmo Pepe, 45, Roma.
4. Villa Berlingieri – Quartiere V Nomentano
ll villino Berlingieri, oggi sede dell’Ambasciata dell’Arabia Saudita, fu realizzato nel 1911 per conto del barone Arturo Berlingieri dei marchesi di Valle Perrotta. La villa venne costruita sul terreno del parco dell’antica Villa Patrizi, acquistato dal barone di Crotone nel 1911. E l’architetto Pio Piacentini si incaricò del progetto.
Dopo la scomparsa del barone, negli anni sessanta la Villa venne acquistata dall’Arabia Saudita; oggi l’ambasciatore Saudita vive proprio qui.
Dove: Viale Regina Margherita, 00161 Roma.
5. Villino Cagiati – Prati
Il quartiere Prati ospita molti edifici in stile liberty, costruiti durante i primi anni del Novecento per la nuova borghesia. E proprio nel 1902 Giulio Cagiati fece costruire all’architetto Garibaldi Burba il Villino Cagiati. La residenza per la sua famiglia fu costruita seguendo lo stile liberty: maioliche colorate, affreschi floreali e ornamenti in ferro battuto.
Dove: Via Virginio Orsini, 25, Roma.
Infine, parlando dello stile Liberty a Roma non possiamo non citare la famosa fontana delle Rane (quartiere Coppedè). Tappa imperdibile per i fan dei Beatles. Tanti anni fa il gruppo musicale britannico dopo un concerto alla discoteca Piper (luogo leggendario della capitale) decise di tuffarsi nella fontana di piazza Mincio.
Immagine di copertina: Ágatha Depiné/Unsplash