
La Santa Sede ha ufficializzato che i funerali di Papa Francesco si terranno sabato 26 aprile 2025 alle ore 10, sul sagrato della Basilica di San Pietro. La celebrazione, che segnerà il primo giorno dei Novendiali, sarà presieduta dal cardinale Giovanni Battista Re, Decano del Collegio Cardinalizio, secondo quanto previsto dall’Ordo Exsequiarum Romani Pontificis.
L’annuncio è giunto dall’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Vaticano, che ha specificato come si svolgeranno le esequie del Pontefice argentino. Al termine della celebrazione eucaristica avranno luogo l’Ultima commendatio e la Valedictio, i tradizionali riti di commiato previsti per i funerali papali. Il feretro del Santo Padre verrà successivamente trasportato all’interno della Basilica di San Pietro e, in seguito, alla Basilica di Santa Maria Maggiore per la tumulazione definitiva.
Questa scelta rappresenta una particolarità rispetto alla tradizione delle sepolture papali, solitamente avvenute nelle Grotte Vaticane, ma risponde a una precisa richiesta di Papa Francesco, che nel 2024 indicò di voler essere sepolto a Santa Maria Maggiore. Il motivo è che qui si trova un’icona della Madonna Salus populi romani, alla quale il Papa era devoto.
“Novendiali”: cosa sono?
I funerali di Papa Francesco si inseriscono nel contesto dei Novendiali, i nove giorni di lutto ufficiale previsti dalla tradizione cattolica dopo la morte di un Pontefice. Durante questo periodo, ogni giorno viene celebrata una messa in suffragio del defunto Papa. La scelta del 26 aprile come data per le esequie rispetta la prassi che prevede che i funerali papali si tengano tra il quarto e il sesto giorno dopo la morte, permettendo così l’arrivo delle delegazioni internazionali e l’organizzazione di un evento di tale portata.
I preparativi per il Conclave dopo la morte del Papa
Con la morte di Papa Francesco, la Chiesa entra in un periodo di Sede Vacante. Secondo le norme stabilite, il Conclave per l’elezione del nuovo Pontefice dovrà iniziare non prima di quindici giorni e non oltre venti giorni dalla morte del Papa. Questo periodo permette a tutti i cardinali elettori di raggiungere Roma per partecipare all’elezione. I cardinali hanno già iniziato ad arrivare nella Città Eterna per prendere parte ai funerali del Papa e prepararsi al Conclave che determinerà chi guiderà la Chiesa cattolica nei prossimi anni, ereditando il significativo lascito di Papa Francesco.
Una partecipazione internazionale ai funerali del Papa
Numerosi capi di Stato e di governo hanno già confermato la loro partecipazione alle esequie di Papa Francesco, testimoniando l’impatto globale che il Pontefice ha avuto durante il suo pontificato. Si prevede un’affluenza massiccia di fedeli provenienti da tutto il mondo, desiderosi di dare l’ultimo saluto al Papa che ha riformato la Chiesa con il suo stile diretto e la sua attenzione ai più vulnerabili.
La morte di Papa Francesco: un evento storico
Papa Francesco, al secolo Jorge Mario Bergoglio, è deceduto il 21 aprile 2025 all’età di 88 anni. La morte del Papa è avvenuta dopo un pontificato durato 12 anni, iniziato il 13 marzo 2013 quando fu eletto successore di Benedetto XVI. La notizia della morte del Papa ha generato un’ondata di commozione in tutto il mondo. I fedeli si sono radunati spontaneamente in Piazza San Pietro per pregare e rendere omaggio al Pontefice, mentre messaggi di cordoglio sono giunti da leader religiosi e politici di tutte le nazioni.
Il lascito di Papa Francesco alla Chiesa e al mondo
Papa Francesco lascia una Chiesa profondamente trasformata dal suo pontificato. Primo Pontefice gesuita e primo proveniente dall’America Latina, Bergoglio ha portato una ventata di rinnovamento, ponendo al centro del suo ministero la misericordia, l’attenzione ai poveri e la cura del creato. Durante il suo pontificato, ha realizzato numerose riforme strutturali, tra cui quella della Curia Romana culminata con la Costituzione apostolica Praedicate evangelium del 2022, che ha riorganizzato i dicasteri vaticani e aperto ruoli di governo anche ai laici e alle donne.
Tra le riforme più significative del suo pontificato si annoverano la riforma finanziaria dello IOR e delle istituzioni economiche vaticane, con l’obiettivo di garantire maggiore trasparenza; il contrasto agli abusi nella Chiesa, con l’abolizione del segreto pontificio per i casi di abuso sui minori e l’introduzione del Motu proprio Vos estis lux mundi; l’apertura a ruoli di responsabilità per i laici e le donne nella Curia Romana; la promozione di una Chiesa “in uscita”, vicina alle periferie esistenziali; l’impegno ecologico, cristallizzato nell’enciclica Laudato si’; e il dialogo interreligioso, culminato nella Dichiarazione sulla Fratellanza Umana firmata con il Grande Imam di Al-Azhar.
Mentre il mondo si prepara a dare l’ultimo saluto a Papa Francesco il prossimo sabato 26 aprile, rimane indelebile l’eredità di un pontificato che ha cambiato il volto della Chiesa, avvicinandola ai più fragili e richiamandola costantemente alla sua missione originaria: essere testimone di misericordia in un mondo ferito e diviso.
È possibile seguire fin da ora la diretta da Piazza San Pietro.