
Papa Francesco è morto oggi, lunedì 21 aprile 2025. Il Pontefice, Jorge Mario Bergoglio, si è spento all’età di 88 anni a Roma, presso Casa Santa Marta, dove era stato trasferito dopo il ricovero al Policlinico Gemelli.
La notizia della morte del Papa è stata comunicata dal cardinale Kevin Farrell alle prime ore del mattino: “Alle 7.35 il Vescovo di Roma è tornato alla casa del Padre”. Il cardinale ha ricordato come la vita di Papa Francesco sia stata “dedicata al servizio del Signore e della Sua chiesa” e come abbia “insegnato a vivere i valori del Vangelo con fedeltà, coraggio ed amore universale, in modo particolare a favore dei più poveri e emarginati”.
La Santa Sede ha fatto sapere che i funerali si terranno sabato 26 aprile 2025 alle ore 10, sul sagrato della Basilica di San Pietro.
L’aggravamento delle condizioni di salute del Papa
Il Pontefice era stato ricoverato nei giorni scorsi al Policlinico Gemelli per un aggravamento delle sue condizioni di salute, prima di essere trasferito a Casa Santa Marta, sua residenza abituale sin dall’inizio del pontificato. Negli ultimi anni Papa Bergoglio aveva sofferto di diversi problemi di salute, tra cui difficoltà respiratorie e problemi al ginocchio che lo avevano costretto all’utilizzo della sedia a rotelle in diverse occasioni. Nonostante le ripetute difficoltà fisiche, il Papa aveva continuato instancabilmente la sua missione pastorale fino agli ultimi giorni.
L’ultima apparizione pubblica proprio a Pasqua
Appena un giorno prima della sua scomparsa, Papa Francesco si era mostrato alla folla: il Pontefice non aveva voluto rinunciare alla tradizionale liturgia pasquale, apparendo sul balcone della Basilica di San Pietro per impartire la benedizione Urbi et Orbi a migliaia di fedeli commossi.
Con voce affaticata ma ferma, papa Bergoglio lanciava un ultimo appello alla pace mondiale, tema centrale del suo pontificato.
Dopo la benedizione, contrariamente ai consigli medici, ha voluto salutare i fedeli a bordo della papamobile, compiendo un ultimo bagno di folla in Piazza San Pietro. I presenti hanno notato la sua fragilità, ma anche la determinazione nel voler essere vicino al suo popolo fino all’ultimo.
Quella che sarebbe diventata la sua ultima apparizione pubblica ha rappresentato perfettamente i tratti distintivi del suo pontificato: semplicità, vicinanza ai fedeli e instancabile impegno per la pace.
Il rivoluzionario pontificato del “Papa dei poveri”
Jorge Mario Bergoglio è stato eletto Papa il 13 marzo 2013, diventando il 266° pontefice della Chiesa cattolica. È stato il primo Papa proveniente dalle Americhe e il primo gesuita a diventare pontefice, succedendo a Benedetto XVI che aveva sorpreso il mondo con le sue dimissioni nel febbraio dello stesso anno.
L’elezione di Papa Francesco ha segnato un momento storico nella Chiesa, non solo per la successione inedita a un papa emerito ancora in vita, ma anche per la scelta del nome “Francesco”, mai utilizzato prima da un pontefice, in onore di San Francesco d’Assisi. La sua scelta di risiedere a Casa Santa Marta, invece che nell’Appartamento Apostolico, ha subito rivelato lo stile sobrio che avrebbe caratterizzato i suoi dodici anni di pontificato.
Durante il suo pontificato, Papa Francesco ha pubblicato quattro encicliche: “Lumen fidei” nel 2013, dedicata alla fede; “Laudato si’” nel 2015, incentrata sulla cura dell’ambiente; “Fratelli tutti” nel 2020, sulla fraternità e l’amicizia sociale; e “Dilexit nos” nel 2024, sull’amore umano e divino e sulla devozione al cuore di Gesù.
Come è cambiata la Chiesa cattolica con Papa Francesco
La Chiesa sotto la guida di Papa Francesco ha conosciuto una profonda trasformazione, improntata al ritorno all’essenziale del messaggio evangelico. Il Pontefice ha promosso una “Chiesa in uscita”, capace di raggiungere le “periferie esistenziali” dell’umanità. La sua frase “Chi sono io per giudicare?”, pronunciata in riferimento alle persone omosessuali, ha segnato un approccio più aperto e misericordioso verso tutti i fedeli.
Bergoglio ha avviato importanti riforme strutturali, dalle finanze vaticane alla Curia romana, imprimendo un forte impulso al decentramento della Chiesa. Ha rafforzato il ruolo del Sinodo dei vescovi e ha costituito un “Consiglio” del Papa composto da cardinali provenienti da tutti i continenti. Le sue nomine cardinalizie hanno premiato piccole realtà periferiche a scapito delle sedi storiche, rendendo il collegio cardinalizio meno eurocentrico e più rappresentativo del Sud del mondo.
Sul fronte sociale, ha istituito la Giornata Mondiale dei Poveri e potenziato l’Elemosineria Apostolica per distribuire aiuti ai bisognosi. Ha costantemente esortato la Chiesa e i governi a non dimenticare chi ha bisogno, lavorando per la giustizia sociale e per politiche a favore dei più vulnerabili. Il suo impegno per l’ecologia, espresso nell’enciclica “Laudato si’”, ha posto al centro la cura del pianeta come responsabilità di tutti, sottolineando l’interconnessione tra natura e uomo.
Nel 2019 ha convocato il Sinodo sull’Amazzonia per discutere le sfide ambientali e sociali della regione, culminato nell’esortazione apostolica “Querida Amazonia”.
Cosa succederà ora che è morto il Papa?
Con la morte di Papa Francesco, la Chiesa cattolica entra nel periodo di sede vacante. Nei prossimi giorni si svolgeranno le esequie solenni del Pontefice nella Basilica di San Pietro, con la partecipazione di capi di Stato e di governo da tutto il mondo, oltre a migliaia di fedeli che vorranno dare l’ultimo saluto al “papa dei poveri”.
Secondo le norme stabilite, il cardinale camerlengo prenderà temporaneamente la guida della Chiesa, mentre il collegio cardinalizio organizzerà il Conclave per l’elezione del nuovo pontefice. I cardinali elettori, quelli con meno di 80 anni, si riuniranno nella Cappella Sistina per votare il successore di Papa Francesco.
Il prossimo Papa erediterà una Chiesa profondamente trasformata dal pontificato di Bergoglio, più attenta alle periferie, ai poveri e alle questioni ambientali. Dovrà confrontarsi con le riforme avviate da Papa Francesco e con le sfide di un mondo in rapida evoluzione, mantenendo vivo lo spirito di rinnovamento evangelico che ha caratterizzato questi ultimi dodici anni.
La morte di Papa Francesco segna la fine di un’epoca di profondo rinnovamento per la Chiesa cattolica, ma il suo messaggio di misericordia, attenzione agli ultimi e cura del creato continuerà a illuminare il cammino dei fedeli in tutto il mondo.