
Il film Conclave di Edward Berger sta vivendo un nuovo momento di gloria dopo il successo agli Oscar. Con la recente morte di Papa Francesco, l’interesse per questa pellicola è salito alle stelle, con un incredibile aumento del 283% nelle visualizzazioni. Molti spettatori si stanno rivolgendo al film per comprendere meglio come funziona il processo di elezione di un nuovo pontefice, dato che tra pochi giorni si celebrerà un vero conclave.
Ma quanto c’è di vero nel film sulla procedura del conclave e quanto è invece frutto di drammatizzazione cinematografica? Cerchiamo di scoprirlo.
Il film Conclave di Edward Berger (2024)
Basato sull’omonimo romanzo di Robert Harris, Conclave è un thriller politico diretto da Edward Berger che ha conquistato la critica, vincendo quattro BAFTA e l’Oscar per la miglior sceneggiatura non originale. Il cast stellare include Ralph Fiennes nel ruolo del cardinale Lawrence, Stanley Tucci come cardinale Bellini, John Lithgow nei panni del cardinale canadese Tremblay, Sergio Castellitto come cardinale tedesco e Isabella Rossellini nel ruolo di suor Agnes.
Il film è stato inserito dalla National Board of Review nella lista dei migliori dieci film dell’anno.
La trama ruota attorno all’elezione di un nuovo Papa dopo la morte improvvisa del pontefice precedente. Il cardinale Lawrence, decano del Collegio dei cardinali, si trova a gestire il processo elettorale mentre emergono rivalità, segreti e ambizioni personali.
Il funzionamento interno del Vaticano, il centro storico e intrigante del cattolicesimo, attira immediatamente lo spettatore nella narrazione di Conclave. Con grande attenzione ai dettagli e un’eccellente fotografia, il film si addentra nelle antiche tradizioni che circondano la selezione di un nuovo Papa, offrendo un’intensa esplorazione della fede, dell’ambizione e degli intrighi ai più alti livelli della Chiesa cattolica.
Che cos’è un conclave
Prima di esplorare la coerenza e la veridicità del film, cerchiamo di capire che cos’è e come funziona un conclave all’interno dei rituali della Chiesa.
Partiamo dalla fine, ovvero da quello che potremmo definire l’obiettivo di un conclave. La transizione della Chiesa verso il successore di Bergoglio si concluderà con il famoso annuncio dalla loggia centrale della basilica di San Pietro: “Habemus Papam”.
Ma prima di questo momento solenne, si svolgerà un processo complesso e affascinante che ha radici profonde nella storia della Chiesa.
Il termine “conclave” deriva dal latino “cum clave”, che letteralmente significa “sottochiave”. La prima volta che si parla di conclave per indicare il luogo e il consesso cui è affidata l’elezione dei papi risale al 1274, anche se la sua origine è legata a un episodio precedente. Nel 1270, gli abitanti di Viterbo, allora sede pontificia, stanchi dell’indecisione dei cardinali nell’eleggere il nuovo Papa, li chiusero a chiave (“clausi cum clave”) nella sala del palazzo arcivescovile della città per costringerli a decidere in fretta. Nonostante questo tentativo, quello fu il conclave più lungo nella storia della Chiesa, durato circa tre anni, che si concluse con l’elezione di Gregorio X.
Il conclave moderno inizia quando il decano del Collegio dei cardinali, attualmente il cardinale Giovanni Battista Re, convoca i cardinali a Roma entro 15-20 giorni dalla morte del Papa. Il periodo che intercorre fino all’elezione del nuovo pontefice è chiamato “sede vacante”, durante il quale il Collegio dei cardinali mantiene la supervisione generale della Chiesa, ma non può prendere decisioni importanti.
Il giorno d’inizio del conclave, i cardinali si riuniscono nella basilica di San Pietro per la messa pro eligendo Romano Pontefice. Al termine, in processione si dirigono verso la Cappella Sistina, dove avverranno le votazioni. Il Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie pronuncia l’“extra omnes” (“fuori tutti”), segnalando che solo i cardinali elettori possono rimanere.
Durante il conclave, i cardinali vivono isolati dal mondo esterno nella Casa Santa Marta (Domus Sanctae Marthae), la stessa residenza scelta da Papa Francesco durante il suo pontificato. Nelle votazioni possono partecipare solo i cardinali elettori, cioè quelli di età inferiore a 80 anni, attualmente 135 su 252.
Per eleggere un nuovo Papa è necessaria una maggioranza di due terzi dei voti. I cardinali votano in modo segreto, scrivendo il nome del prescelto su una scheda. Dopo ogni voto, le schede vengono bruciate in una stufa con un additivo che produce un colore specifico: fumo nero se non si è raggiunta la maggioranza necessaria, fumo bianco quando il nuovo Papa è stato eletto.
Se dopo 33 o 34 votazioni non si raggiunge un consenso, si passa al ballottaggio tra i due cardinali che hanno ricevuto più voti. Anche in questo caso, è necessaria una maggioranza dei due terzi. Una volta eletto, il cardinale decano chiede al prescelto: “Acceptasne electionem de te canonice factam in Summum Pontificem?” (Accetti la tua elezione canonica a Sommo Pontefice?).
In caso di risposta affermativa, gli chiede: “Quo nomine vis vocari?” (Con quale nome vuoi essere chiamato?). Il nuovo Pontefice si ritira nella “stanza delle lacrime” per indossare i paramenti papali, così chiamata perché spesso il Papa scoppia in lacrime per l’emozione e per il peso della responsabilità.
Infine, il cardinale protodiacono si affaccia dalla loggia centrale della Basilica di San Pietro e pronuncia l’annuncio “Habemus Papam”, seguito dalla prima benedizione “Urbi et Orbi” del nuovo Pontefice.
Cosa c’è di vero nel film Conclave
Attenzione spoiler! Se state pensando di vedere il film di Harris, sappiate che da qui in poi saranno svelati molti dettagli della trama e lo sconvolgente finale!
Per prima cosa dobbiamo dire che il film Conclave si è speso in un notevole lavoro di ricerca per rappresentare accuratamente molti aspetti del processo elettorale papale. Secondo gli esperti, “hanno colto molti dei dettagli correttamente” e “dal punto di vista procedurale, hanno fatto le cose giuste”.
La rappresentazione visiva è particolarmente elogiata: il team di produzione ha ricreato meticolosamente la Cappella Sistina presso i Cinecittà Studios di Roma e ha consultato numerosi cardinali sui dettagli generali, oltre che esperti religiosi su procedimenti arcaici non ufficialmente confermati ma tramandati nei secoli.
Il film cattura bene l’equilibrio tra “l’umano – persone, uomini che sono ambiziosi, che hanno sentimenti molto forti su ciò di cui la chiesa ha bisogno – e lo Spirito Santo” che i cattolici credono guidi il procedimento.
Cosa è solo finzione cinematografica nel film (e nel romanzo)
Il Conclave di Harris offre una narrazione potente e moderatamente veritiera che cattura il pubblico, con colpi di scena che lasciano più volte lo spettatore senza parole. Tuttavia, alcuni elementi sono chiaramente inseriti per accrescere il dramma narrativo.
Il film non è basato su una storia vera, ma si ispira alle tradizioni reali e alla grandezza delle elezioni papali, mescolando elementi reali e intrighi di fantasia. I creatori hanno intrecciato elementi della reale procedura di elezione con personaggi originali, infondendo la storia con scenari fittizi progettati per aumentare la tensione.
Mentre un vero conclave prevede protocolli rigorosi e un’aria di riverenza, la storia di Robert Harris si addentra in lotte di potere tra cardinali, cospirazioni e ambizioni personali: tutti elementi che rendono la narrazione avvincente, anche se non riflettono la vera natura di ogni conclave.
La narrazione del film amplifica i conflitti interni e le agende personali, alludendo a dinamiche di potere e alleanze segrete all’interno del processo di elezione. Sebbene questi elementi accrescano il dramma, si discostano dalla solennità e dall’unità che spesso si vedono nei conclavi reali.
Gli esperti hanno anche notato alcune inaccuratezze tecniche, come il ruolo del Cardinal Lawrence che nel film è un ibrido tra il decano del Collegio dei cardinali e il camerlengo, quando nella realtà sono due ruoli distinti. Inoltre, la presenza di una suora (interpretata da Isabella Rossellini) che si aggira di notte durante il conclave è improbabile, dato il rigoroso isolamento del collegio cardinalizio.
Non ci sono prove storiche di cardinali che abbiano comprato voti, come suggerito nel film, e l’idea di un attentato terroristico che faccia esplodere le finestre della Cappella Sistina è altamente improbabile. Il colpo di scena finale, con la rivelazione che il nuovo Papa è intersex (è nato e cresciuto come uomo, ma scopre di avere un utero e delle ovaie) è chiaramente una drammatizzazione che non ha precedenti nella realtà, ma serve nel contesto narrativo a esplorare temi di identità, potere e cambiamento all’interno della Chiesa.
I cardinali fanno davvero “campagna elettorale”?
Nel film si vede una forte componente politica nelle interazioni tra i cardinali, con vere e proprie fazioni e strategie per ottenere voti. Nella realtà, questo aspetto è presente ma in modo molto più sottile: i candidati solitamente coltivano e riuniscono i propri sodali per essere appoggiati al momento delle votazioni.
Come recita un proverbio romano spesso citato in questi contesti: “Chi entra in conclave da Papa, finisce col diventare cardinale.” Questo sottolinea come i favoriti raramente vengano eletti, e come l’ambizione troppo evidente possa ostacolare un candidato al soglio pontificio.
Sebbene il professor Bill Cavanaugh dell’Università DePaul abbia affermato al The Guardian che la politicizzazione del processo nel film è probabilmente “un po’ esagerata” e che i cardinali non cadono spesso “ordinatamente in campi progressisti e conservatori”, il film cattura comunque una verità emotiva del processo.
Può diventare Papa uno sconosciuto?
Nel film, il cardinale Benitez, praticamente sconosciuto, finisce per essere eletto Papa. Quanto è realistica questa situazione? Nella realtà, di solito alcuni candidati vengono considerati di punta, generalmente un gruppo nutrito tra i 15 e i 20 papabili (mai questo termine è stato più esatto!). In passato l’elezione risultava molto più prevedibile, ma da quando Giovanni XXIII è stato eletto nuovo Papa come outsider nel 1958, le previsioni affidabili sono diventate praticamente impossibili.
Chiaramente, anche nei casi più imprevedibili, i cardinali non vogliono puntare su un perfetto sconosciuto. Ma come ha dimostrato anche l’elezione di Papa Francesco, nulla è scritto e le sorprese sono sempre possibili.
Il Papa può nominare un cardinale in segreto?
Un elemento chiave della trama del film è la presenza di un cardinale nominato “in segreto” dal Papa prima della sua morte. Questa pratica esiste realmente ed è chiamata nomina “in pectore” (nel petto, ovvero nel cuore) e nel passato avveniva soprattutto per proteggere il cardinale designato da possibili ritorsioni in paesi dove la Chiesa era perseguitata.
Tuttavia, il film prende una libertà creativa significativa: nella realtà, un cardinale nominato in pectore non ottiene i privilegi del cardinalato finché la sua nomina non viene resa pubblica. Se un Papa dovesse morire senza rivelare i nomi dei suoi cardinali in pectore, questi non potrebbero partecipare al conclave, contrariamente a quanto mostrato nel film con il Cardinal Benitez, che non solo partecipa ma viene anche eletto.
Quando ci sarà il Conclave e chi voterà per eleggere il successore di Papa Francesco
Il conclave per l’elezione del successore di Papa Francesco inizia circa 15-20 giorni dopo i funerali del Pontefice, che si sono tenuti il 26 aprile. I cardinali si riuniranno nella Cappella Sistina per iniziare il processo di elezione.
I cardinali con diritto di voto sono 135. Di questi ben 108 sono stati nominati durante i dodici anni del pontificato di Papa Francesco. Provengono da 71 paesi di ogni continente: 53 sono europei (una componente in tendenziale discesa), con 17 italiani. Dall’Asia arriveranno 23 alti prelati, mentre 18 provengono dal continente africano.
Per eleggere il nuovo Papa sarà necessario ottenere due terzi dei voti, il che significa raccogliere almeno 90 preferenze.
Un caso particolare è quello del cardinale sardo Giovanni Angelo Becciu, coinvolto nello scandalo finanziario per la compravendita di un palazzo a Londra con fondi della Santa Sede e condannato a cinque anni e sei mesi dal Tribunale vaticano con l’interdizione dai pubblici uffici. Sebbene non sia stato formalmente deposto, Papa Francesco lo aveva privato dell’incarico di Prefetto della Congregazione delle cause dei santi e dei “diritti connessi al cardinalato”, facendogli conservare il titolo ma perdere il diritto ad entrare nel conclave.
Mentre attendiamo l’inizio di questo storico evento, il film Conclave continua ad attirare nuovi spettatori, offrendo uno sguardo drammatizzato ma sostanzialmente informativo su uno dei processi più affascinanti e segreti della Chiesa Cattolica.
È possibile seguire in diretta gli eventi e vedere l’arrivo dei fedeli a San Pietro per dare l’ultimo saluto al Santo Padre.